venerdì 22 gennaio 2010

Giornata di attesa !

Oggi ci fermiamo : il piatto rotondo deve asciugare, ogni tanto va controllato, se si asciuga troppo rapidamente o più da una parte che dall'altra, va spruzzato un pochino senza sollevarlo...
Ieri ho usato della Barbottina... tanto vale imparare questo nome, si userà moltissimo in tanti modi diversi.
La barbottina si ottiene riducendo in polvere un pezzo di argilla secca ,io la metto in un vasetto richiudibile, aggiungo acqua fino ad ottenere una poltiglia fangosa, una crema.  In  questo modo la uso per incollare due pezzi di argilla durante una creazione, oppure, ancora più diluita, può servire per ricoprire, a pennello, un pezzo o decorarlo. Ho un vasetto per ogni tipo e colore di argilla, naturalmente con scritto sopra se è la bianca o la rossa.
L'INGOBBIO è molto simile alla barbottina, un miscuglio di argilla, forse più liquido. Io lo uso aggiungendovi il colore e lo uso per decorare pezzi finiti ma ancora crudi.
Quando ho cominciato ad interessarmi alla ceramica, dovevo farmelo , stando attenta alla percentuale di argilla e a quella di colore, ora è in vendita già pronto, in una infinità di sfumature  ed il risultato è bellissimo, oltre che facile da stendere. Userò questo ingobbio per decorare il piatto di ieri.
Il BISCOTTO, con questo termine si chiama il pezzo dopo la prima cottura.
L' argilla essiccata può essere cotta ad una temperatura fra i  950-1000 gradi,  molto lentamente, generalmente occorrono dalle 8 alle 12 ore di cottura.

Proprio ora ,davanti alla mia casa è passato lo spargisale.. si prevede ancora neve.!
La prima neve dell'anno mette allegria, qui in paese non ci si muove se non a piedi; incontrandosi fra amici ,
tutti bardati come provetti alpinisti, riusciamo sempre ad organizzare una polentata con salsiccia o formaggio... e si passa un' allegra giornata !
Più avanza l'inverno e le nevicate si susseguono, più aumenta il fastidio, perchè non ci si può muovere liberamente, perchè bisogna ancora una volta spalare ed il mal di schiena è sempre in agguato o .. semplicemente perchè ormai non abbiamo più voglia di polenta !!

Il mio laboratorio è stato ricavato da una piccola stalla , c'era già una finestra quindi  era già stato usato per altri scopi, ma la mangiatoia l'ho tenuta, anche se per questioni di spazio è ora piena di tele per la pittura ad olio e di rotoli di disegni .  In un angolo c'è il preziosissimo forno per ceramica, prezioso per due motivi, prima di tutto perchè il prezzo è più del doppio di quello di una lavatrice e, secondo perchè senza non potrei  lavorare e sperimentare divertendomi come ho fatto fin'ora!
Quando si comincia a fare ceramica si portano i pezzi nei vari negozi, qui si fanno cuocere ed il costo è piuttosto contenuto, poi di nuovo a casa per le varie decorazioni, ed ancora al negozio per la cristallinatura finale, che generalmente viene effettuata dal propietario del negozio,infatti lo smalto o la cristallina asciuga subito e diventa una polvere che ricopre l'oggetto.. ogni spostamento o trasporto lo danneggerebbe.
Avere il proprio forno è fare veramente ceramica, riempirlo, chiuderlo e poi riaprirlo il giorno seguente è qualcosa di esaltante, i colori appaiono in tutta la loro brillantezza e... molto spesso sono cambiati!!
Con il tempo si impara a prevedere come usciranno e si imparerà ad abbinarli , ma in ogni caso, ogni volta che si apre il forno  è un momento particolare : bellissimo o deprimente !
Ho anche il tornio, che, sinceramente ho usato pochino, non è facile far vasi e  vasetti, occorre molta costanza, provare e riprovare...
Questo è il mio spazio, è ben attrezzato e molto "incasinato", qualche amica, ogni tanto mi consiglia di metterlo in ordine per renderlo più presentabile.. sarà ma, poi passo ore a cercare di ricordarmi dove ho messo le cose....
Non lo uso nei mesi invernali, anche se c'è una bella stufa, ma impiego più tempo per accendere il fuoco che per lavorare. In questi mesi invernali  ho aggiunto un tavolo nel mio salottino- studio, e vado nel laboratorio solo per smaltare e cuocere.

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